Questo aneddoto me lo ha raccontato Fabio (nome d’invenzione), papà di Angelica.
Ero andato in sala parto convinto di poter assistere con forza mia moglie, di starle lì a fianco per tenerle la mano e prendermi tutte le parolacce che voleva gridarmi in faccia. Ero stato io? E va bene. La colpa di tutto quel dolore me la prendevo io.
Invece poi, appena ho visto non il sangue, ma il camice verde dell’ostetrica, e tutti quegli arnesi ho pensato: qua non ce la faccio.
Poi mia moglie ha gridato, io ho gridato. Lei ha cominciato a spingere e io ho cominciato a piangere. Più lei spingeva più io piangevo. Non ho mai pianto così in vita mia e secondo me raramente piangerò di nuovo così.
Poi è uscita quella testolina pazza di mia figlia. Allora anche mia moglie si è messa a piangere – e io mi sono sentito meno stupido.
Poichè questo non è un posto esclusivo ad appannaggio delle mamme, cari papà e care compagne/mogli/fidanzate, se volete condividere un vostro aneddoto, pensiero, parere, ricordo sulla paternità siete i benvenuti.